A cosa servono i guanti da lavoro?

Qualunque sia il tuo hobby o settore lavorativo, non temere! Se ti sei smarrito sulla strada del fai da te, tra milioni di offerte, guide e annunci, dai retta a Bricolo: quando si parla di guanti da lavoro, fidati, non c’è al mondo nano più esperto! Ma a cosa servono esattamente i guanti protettivi? Scopriamolo insieme!

I guanti da lavoro sono dispositivi di protezione individuale (D.P.I.) indispensabili per salvaguardare la sicurezza degli arti superiori durante qualsiasi attività. Una parte vulnerabile che, tuttavia, viene spesso trascurata ed esposta a rischi altissimi, come si evince dal preoccupante dato secondo cui circa un terzo degli incidenti sul lavoro riguarderebbe proprio le lesioni alle mani. Ma quali caratteristiche devono possedere i guanti da lavoro per essere totalmente affidabili e sicuri?

Caratteristiche generali per scegliere i guanti antinfortunistici sempre al meglio

Innanzitutto, assicurati sempre che i tuoi guanti antinfortunistici siano adatti a te e alla taglia delle tue mani: un buon guanto da lavoro non deve mai essere troppo grande o troppo piccolo. Perché sia protetta e al sicuro, la mano deve poter calzare il guanto in modo sempre comodo e agevole. Ricordati di evitare guanti da lavoro estremamente economici, ma realizzati con materiali di scarsa qualità e privi di certificazione. Infatti, sul dorso di ogni guanto, potrete notare delle marcature che segnalano la corretta osservanza delle norme italiane ed europee in materia di sicurezza sul lavoro.

Tutte le informazioni devono essere precise e comprensibili e devono contenere:

 

– marchio commerciale e nome del produttore,

– la denominazione del guanto (codice o nome commerciale),

– la designazione della taglia,

– la marcatura CE,

– i pittogrammi con la sigla della norma di riferimento

Le normative di riferimento: tutto ciò che devi sapere sui guanti da lavoro

Ma quali sono le normative di riferimento a cui dobbiamo prestare maggiormente attenzione, quando acquistiamo dei guanti da lavoro? E come ne riconosciamo i pittogrammi? Come indicato dalla Direttiva Europea CEE 89/686, i guanti da lavoro, in quanto DPI, devono proteggere gli arti superiori da rischi e pericoli di tre tipi: fisici (meccanici, elettrici e termici), chimici e biologici. Ma guardiamo le normative più nel dettaglio:

  • EN 420: stabilisce i requisiti generali (riguardo tutto l’abbigliamento antinfortunistico) alla base della produzione dei guanti da lavoro, compresa la marcatura, il design di fabbricazione, il comfort e le informazioni sui materiali, la conformità delle taglie disponibili e l’efficienza del prodotto;

 

  • EN 388: riguarda i rischi meccanici (tagli da lama, lacerazioni, abrasioni e perforazioni). Il pittogramma sul dorso sarà seguito da 4 cifre, variabili a seconda dei livelli di resistenza offerti dal guanto (in una scala da 0 a 4);

 

    • EN 374: fa riferimento a tutti i rischi derivanti da microrganismi e sostanze chimiche e comprende tre livelli: l’EN 374-1 che è caratterizzato dalle specifiche del guanto e dalle norme generali, l’EN 374-2 che indica la resistenza del guanto alla penetrazione o permeazione di sostanze chimiche o batteriche, e infine il livello EN 374-3 che mostra la capacità di resistenza del guanto protettivo contro prodotti chimici non gassosi. Tutti i guanti devono superare test di permeazione e penetrazione, ovvero il potenziale rischio di contatto con sostanze tossiche, se i materiali non sono sufficientemente impermeabili e il passaggio di tali sostanze attraverso imperfezioni e porosità del materiale;

 

  • EN 511: si riferisce ai rischi del freddo: anche in questo caso il pittogramma sarà seguito da 3 cifre, variabili a seconda dei livelli di resistenza del guanto protettivo contro uno specifico rischio (freddo connettivo, freddo da contatto e impermeabilità all’acqua) in una scala da 0 a 4. Nel primo caso il livello di resistenza si baserà sulle proprietà di isolamento del guanto da lavoro, nel secondo caso il livello indicherà la capacità di resistenza termica del guanto e nel terzo caso, il livello di resistenza riguarderà la capacità di penetrazione dell’acqua (con livello 1 = massima impermeabilità del guanto);
  • EN 1082: riguarda i rischi da taglio.

 

 

  • EN 407: definisce i rischi di fiamme e calore. In questo caso, il pittogramma sarà seguito da 6 cifre, variabili a seconda dei livelli di resistenza del guanto da lavoro contro: infiammabilità, calore da contatto, radiante e convettivo, piccoli schizzi di metallo fuso e grandi quantità di metallo fuso (in una scala da 0 a 4);
  • EN 1149: si riferisce ai rischi generati dall’elettricità statica.

 

 

Di cosa deve essere fatto un guanto da lavoro? Guida pratica ai materiali

Per far fronte a questi rischi, i guanti da lavoro dovranno essere prodotti con materiali specifici. Scopriamo insieme quali!

– guanti da lavoro in nitrile: tra i materiali più ricorrenti, la gomma nitrilica (NBR) è estremamente resistente alle sostanze chimiche e agli idrocarburi. Consigliati soprattutto per lavorare in luoghi asciutti, i guanti in nitrile si prestano ad essere impiegati soprattutto nel settore alimentare e ospedaliero;

– guanti da lavoro in neoprene: molto flessibili, i guanti in neoprene non causano allergie e vantano un’ottima resistenza al sole, all’acqua, alle perforazioni e agli agenti chimici, il che li rende particolarmente adatti ad essere utilizzati in campo medico, alimentare, chimico e farmaceutico, per lavori di idraulica, meccanica ed elettronica e nell’ambiente sportivo, dove sono impiegati soprattutto da sub, ciclisti, kayakisti e arcieri;

– guanti da lavoro in pelle: utilizzati soprattutto in passato, i guanti in pelle faticano a reggere la concorrenza dei materiali sintetici. Tuttavia, se sei alla ricerca di guanti protettivi adatti per lavorare nel settore metalmeccanico, sta’ tranquillo, nonostante la scarsa elasticità, i guanti antinfortunistici in pelle garantiranno alle tue mani una protezione eccellente;

– guanti in lattice monouso: estremamente elastici e flessibili, i guanti in lattice non raggiungono i livelli di resistenza offerti da nitrile e neoprene, ma vi consentiranno un’ottima sensibilità tattile, ad un costo inferiore;

– guanti da lavoro in kevlar: ideale contro agenti fisici e calore, il kevlar possiede un’altissima resistenza meccanica (è 5 volte più resistente dell’acciaio) che lo rende perfetto per la produzione di guanti utilizzabili in settori rischiosi come carpenteria metallica, falegnameria, elettronica, e operazioni di smerigliatura, pulizia impianti, lavorazione del marmo e del vetro;

– guanti da lavoro in PVC: il polivinilcloruro (PVC) è uno dei materiali più resistenti alle sostanze chimiche e nocive, qualità che lo pone fra le migliori scelte per chi ha bisogno di guanti adatti a lavorare con acidi e solventi.

Dimmi che lavoro fai e ti dirò quale guanto protettivo è più adatto a te

Analizzati i migliori materiali di fabbricazione, siamo finalmente pronti a scegliere i guanti da lavoro più adatti a noi. Per fare la scelta giusta, però, dovrai tenere bene a mente che ogni professione richiede un diverso tipo di protezione e perciò una differente tipologia di guanti protettivi. Ma vediamo nel dettaglio quali guanti usare a seconda delle tue esigenze professionali:

– guanti da lavoro antitaglio per carpentieri, falegnami, saldatori, meccanici, macellai e chef: indispensabili per chi ha a che fare con lame affilate, macchinari e attrezzi pericolosi, i guanti antitaglio devono essere realizzati in maglia di acciaio o filo di kevlar, con un rivestimento in schiuma di nitrile sul palmo, fondamentale per garantire un’ottima presa e un’elevata protezione da strappi, abrasioni e perforazioni. Inoltre devono essere repellenti ai liquidi per consentire una maggiore prontezza e agilità a contatto con sostanze grasse o oggetti scivolosi;

– guanti da lavoro per elettricisti: questa tipologia di guanti si divide in due categorie: i guanti antistatici (maggiormente impiegati nel campo dell’elettronica e realizzati in nylon e fibra di carbonio, fondamentali per evitare un pericoloso accumulo di elettricità) e i guanti isolanti dielettrici, indispensabili se lavori a contatto con l’elettricità su impianti sotto tensione. Ti proteggono da ustioni, scosse, shock elettrici e folgorazione e devono essere realizzati in un unico pezzo, privo di cuciture e dotato di spessore costante;

– guanti da lavoro per il giardinaggio: se vuoi coltivare le tue piante senza rischiare di ricoprirti sempre di bolle, vesciche e abrasioni, ricorda di acquistare un paio di guanti flessibili, impermeabili, resistenti, traspiranti con ottime proprietà antiscivolo, antispina e antigraffio, dei guanti da lavoro che ti permettano un’ottima presa e la possibilità di muoverti liberamente;

– guanti da lavoro per pittura e verniciatura: per proteggerti da solventi e sostanze nocive, i guanti protettivi da pittura ti garantiranno un’ottima protezione meccanica, eccellente impermeabilità e grande traspirabilità contro la sudorazione.

Ebbene! Adesso che anche tu conosci tutti i segreti del mondo dei guanti antinfortunistici, sono certo che non nutrirai più alcun dubbio su quali guanti scegliere, mi ci gioco la barba! Parola di Bricolo!